LA SFERA DI HILL è una creazione di danza aerea della coreografa Wanda Moretti e del musicista Marco Castelli realizzata con sei danzatori.
L’idea è mossa dal pensiero che i luoghi delle performance sono anche “spazi” che possiamo creare insieme alla danza, così una creazione non più per uno spazio specifico ma per ogni luogo, sulle rive di un fiume, in una spiaggia, in mezzo alla strada.  Il corpo si estende al di fuori di sé e crea luoghi alternativi.  “La sfera di Hill” è un termine preso a prestito dalla fisica, indica lo spazio d’influenza gravitazionale in relazione ad un altro corpo.
Qualsiasi movimento decidiamo di compiere richiede al nostro corpo di risolvere istante per istante un problema di equilibrio dinamico in cui le funzioni dei sistemi nervoso, muscolare e scheletrico si integrino alla perfezione. Ogni alterazione di questi sistemi porta ad una modificazione della gravità che il movimento deve integrare e accogliere.
L’atto performativo entra così in dialogo con i volumi circostanti, si crea un ‘morphing’ che si intreccia con gli ambienti in una relazione sempre nuova.  E’ un’azione nello spazio trasversale che collega la terra con l'aria e permette di muovere nuovi livelli e moltiplicare lo spazio raggiungibile. 

Accogliere, ricevere qualcuno o qualcosa, accettare; L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare – in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell’ospitalità – che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui.
Accogliere non ha codici di comportamento, non ha un decalogo da rispettare. La sfera di Hill è accoglienza reciproca, di chi apre le porte di casa propria ma anche di chi quella casa la sta varcando.

 

2018 Romaeuropa Festival - Il Posto Danza Verticale

La sfera di Hill 2017 - I°

Hill, Aarhus